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La valutazione della spalla dolorosa

I problemi di spalla sono tra i più frequenti tra tutti i disturbi muscolo-scheletrici: si stima infatti che il 30% della popolazione soffre di un problema di spalla almeno una volta nella vita e il 54% di queste può avere sintomi a distanza di 3 anni.

La valutazione della spalla dolorosa è il momento cruciale dell’intero percorso di cura: le informazioni acquisite attraverso l’intervista del paziente ed i test funzionali permetto al fisioterapista di impostare il trattamento in modo adeguato e personalizzato e di informare il paziente sulla corretta diagnosi e prognosi prevista.

Molto spesso vengono prescritti esami diagnostici come risonanza magnetica, o ecografia per capire la causa del dolore e individuare la struttura coinvolta. La nozione fondamentale che il paziente deve sapere è che la relazione struttura-dolore non è così diretta e molto spesso un esame diagnostico che evidenzia una lesione, degenerazione e ispessimento tendineo può portare fuori strada.

spalla

Uno studio di Grish et al. del 2011 mostra che il 96% delle persone analizzate (soggetti di età compresa tra i 40 e i 70 anni) presenta anomalie all’esame diagnostico, pur non avendo dolore di spalla!!

Per valutare correttamente una spalla dolorosa bisogna considerare la funzione e andare oltre la diagnosi patoanatomica, ricordando sempre che la spalla fa parte del sistema dell’intera persona.

Il primo passo fondamentale è l’intervista del paziente: capire da quanto tempo è iniziato il problema, in che modo, come si comporta durante il giorno e quali sono i fattori che alleviano o aggravano il dolore sono solo alcune delle tante domande indispensabili al fisioterapista per comprendere il dolore di spalla

Come prima cosa è importante fare una intervista approfondita al paziente per capire come è iniziato il problema, come si è evoluto, come si comporta durante il giorno, quali sono i fattori che aggravano e che alleviano il dolore. In questa fase bisogna escludere red flags ossia patologie gravi che richiedono intervento medico.

Successivamente si passa all’esame fisico che inizia con l’osservazione del movimento dell’arto superiore paragonandolo al controlaterale per individuare grossolane differenze di controllo motorio che potrebbero influire sulla causa del dolore. Bisogna escludere il dolore di origine cervicale che può essere avvertito nella regione del cingolo scapolare, quindi il fisioterapista richiede alcuni movimenti attivi, valuta il range di mobilità passivo delle articolazioni intervertebrali della regione cervicale e valuta se influiscono sulla spalla. Se questi sono negativi si procede attraverso il controllo delle strutture capsulo-legamentose, muscolari e articolari della spalla attraverso movimenti attivi, passivi e test palpatori che forniscono informazioni utili per il ragionamento clinico.

Il test che più di tutti è imprescindibile per stabilire il piano di trattamento è la richiesta al paziente del suo movimento doloroso, ogni seduta di fisioterapia avrà come obiettivo il recupero della funzione deficitaria per riportare il paziente alla sua normale attività.

E’ ormai ampiamente dimostrato come l’esercizio terapeutico specifico sia di fondamentale importanza per il trattamento della spalla dolorosa anche in caso di lesione tendinea della cuffia dei rotatori. (Ainsworth et al. 2009).

La tipologia di esercizio e il numero di ripetizioni non segue un protocollo e scientificamente ci sono opinioni discordanti a riguardo, ma la cosa certa è che deve essere ritagliato su misura per la disfuzione specifica del paziente.

Esistono vari tipi di approcci come ad esempio quello descritto da Jeremy Lewis (Lewis et al 2009; Lewis at al. 2010; Lewis et al 2011), e quello elaborato da Chris Littlewood (Littlewood et al 2013; Littlewood et al. 2015) basato su un singolo esercizio.

Viene scelto l’esercizio che riproduca il sintomo del paziente e viene strutturato un programma in progressione dando al paziente gli strumenti per l’autogestione, l’esercizio deve riprodurre un dolore accettabile per il paziente e si deve progredire con il carico man mano che migliora.

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